Come targettizzare il pubblico con Facebook Ads: 7 modi per scovare i tuoi clienti + 1 Bonus per “l’Uso Strategico del Pubblico di Remarketing”

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

Come targettizzare il pubblico su Facebook

Facebook Ads è lo strumento pubblicitario più POTENTE che il web ti mette a disposizione.

Oltre a Google, ovviamente.

E comunque è MOLTO diverso da Google perché, semplificando molto, su Google la gente cerca attivamente un prodotto/servizio, e quindi intercettiamo potenziali clienti in base al loro intento di ricerca.

Se vendo “abbigliamento per chef” mi sponsorizzo per la parola chiave ”abbigliamento per chef” e il gioco è fatto (sto sempre semplificando).

Su Facebook invece intercettiamo potenziali clienti in funzione delle loro caratteristiche personali come età, sesso, luogo di residenza, interessi, comportamenti ecc. ecc.

Quindi se vendo “abbigliamento per chef” mi sponsorizzo verso un pubblico Facebook che dice di essere “chef”.

E il gioco è fatto.
Facile no?

Manco per sogno! Magari fosse così semplice…ma purtroppo non lo è.

Per diversi motivi, come ad esempio:

1) Non tutti gli utenti di Facebook “dicono” a Facebook che lavoro fanno (e quindi ci potrebbero essere centinaia o migliaia di “chef” nascosti e non intercettabili per titolo professionale),

2) Se vendi “abbigliamento per chef” puoi sempre tentare la carte del titolo professionale, ma se vendi prestiti? E se vendi ventilatori industriali? E’ un bel casino…

Oltre al fatto che ci sono millemila casistiche diverse.

Quindi rassegnati: targettizzare il pubblico su Facebook, spesso, non è così semplice come può sembrare ad una prima occhiata.

Ma probabilmente, se sei qui a leggere quest’articolo, forse semplice non t’è mai sembrato.

Ho deciso di scriverci su.
Ho deciso di provare ad aiutarti suggerendoti alcuni dei metodi di targettizzazione di pubblico che uso io coi miei clienti.

In fin dei conti, faccio questo di lavoro, e quindi ho la possibilità di sbatterci la testa tutti i giorni. ?

Ma veniamo a noi e ai consigli che voglio regalarti oggi.

Quindi mettiti comodo e buona lettura!

[Come targettizzare il pubblico su Facebook Ads: 7 modi per scovare i tuoi clienti + 1 Bonus per “l’Uso Strategico del Pubblico di Remarketing”]

1. Usa le armi che Facebook ti mette a disposizione: interessi

Su questo punto, tralascio tutta la parte che riguarda la parte dei dati riguardanti età, sesso, situazione sentimentale, località di residenza, ecc: sono dati più “semplici” e suppongo tu sappia (lo spero per te) di che sesso sono i tuoi clienti, di dove sono e quanti anni hanno.

Quindi su quello non sto a darti consigli.

Mi soffermo però su Interessi e Titoli Professionali.

1) Interessi
Tra tutti i parametri a disposizione, Facebook ti permette di targettizzare il tuo pubblico anche per gli interessi.

Partiamo dal capire come definisce Facebook gli interessi:

Interessi

La definizione dei destinatari basata sugli interessi ti consente di definire il tuo pubblico ideale in base agli interessi, agli hobby e alle Pagine che piacciono alle persone su Facebook.

Queste informazioni possono essere estratte dalle liste di interessi, dalle attività, dall’istruzione, dai titoli di lavoro, dalle Pagine preferite o dai gruppi di cui fanno parte le persone.

Ad esempio, il rivenditore online BarkBox si rivolge a proprietari di cani e persone a cui piacciono razze canine diverse aggiungendo interessi come “chow chow, golden retriever e pomerania”.

Quindi Facebook scopre a cosa siamo interessati così:

Queste informazioni possono essere estratte dalle liste di interessi, dalle attività, dall’istruzione, dai titoli di lavoro, dalle Pagine preferite o dai gruppi di cui fanno parte le persone.

Quelle sono le due frasi a cui devi fare MOLTA attenzione.

Ti spiego perché.

Se vendi scarpe da donna, la questione è in genere più semplice: la scarpa è un prodotto per cui molte donne sono appassionate (diciamo pure drogate! Ma quanti piedi pensate di avere? ) e questa loro passione tendono a renderla PUBBLICA a Facebook ad esempio:

  • mettendo il Like alla pagina di Zalando,
  • dei negozi di scarpe preferiti della loro città,
  • dei grossi brand di moda,
  • ecc. ecc.

Quindi sostanzialmente danno a Facebook tutte le INFORMAZIONI ESPLICITE per permettergli di catalogarle come “interessate alle scarpe”.

Ma se vendi prestiti? Se vendi mutui? Se fai il dentista?
Chi è appassionato ai prestiti, ai mutui o ai dentisti?

Pochi, molto pochi. Se non nessuno.

E in questi casi devi fare MOLTA attenzione.

Facciamo l’esempio dei prestiti.  Ho cercato quanti utenti italiani di Facebook risultano interessati a “Prestito”(vedi immagine sotto):

1.100.000 persone. Il risultato dice che ci sono 1.100.000 persone interessate a “Prestito”.

Ma qual è il rischio di questo pubblico?

Ce ne sono diversi di rischi, tra i quali:

1) La maggior parte di loro sono “addetti ai lavori”
Se lavoro in un’agenzia di prestiti è MOLTO probabile che io abbia messo il Like alla pagina Facebook dell’agenzia. Così come è normale o quantomeno più probabile, che nei miei comportamenti su Facebook io interagisca più rispetto ad un cliente con argomenti riguardanti il “Prestito”, semplicemente perché è il mio lavoro.

2) Intercetti clienti che hanno già OTTENUTO un prestito
L’altro rischio che corri è che un’altra buona fetta di quegli utenti abbiano già ottenuto un prestito e quindi non siano più un target interessante da intercettare.

Questo perché, come dicevamo prima, i “prestiti” non sono un argomento che appassiona la gente e quindi è plausibile che io dia a Facebook l’informazione sul mio interesse quando ormai ho deciso da chi comprare: ovvero scopro di aver bisogno di un prestito, scelgo l’agenzia da cui ottenerlo e DOPO il contratto stipulato interagisco su Facebook con la pagina dell’agenzia.

E’ solo un esempio per far capire il concetto.

E quindi? Come ci si comporta in questi casi?

Rimanendo sull’esempio dei prestiti, ci sono due possibilità:

a) Targettizzi per “titolo professionale” e “datore di lavoro”

Tempo fa mi è capitato di parlare con un mio lettore che si occupa di prestiti, appunto. Mi disse che i suoi clienti sono i dipendenti pubblici.

Bene, quello che ho gli ho consigliato di fare è di targettizzare il pubblico appunto per “titolo professionale” e “datore di lavoro” cercando quelli che dimostrassero un impiego pubblico nell’uno o nell’altro modo (vedi immagine sotto):


b) Targettizzi per “interessi laterali”
La gente NON è interessata ai prestiti. Non è un argomento che interessa, appassiona. Di un prestito si può aver bisogno, ma difficilmente se ne è interessati.

Ma a cosa serve un prestito?
Serve a comprare qualcosa: che so, magari a fare un viaggio.

Allora forse è il caso di testare un pubblico interessato ai viaggi a cui proporre il prestito, ovviamente personalizzando anche il messaggio pubblicitario con qualcosa del tipo “Volevi andare in vacanza quest’estate ma non c’hai il becco d’un quattrino?” (è un esempio scherzoso, ovviamente).

E puoi fare il test con i viaggi, le auto, l’acquisto di nuovi mobili per la casa, partendo ovviamente dalle abitudini dei tuoi clienti.

2. Usa le armi che Facebook ti mette a disposizione: titoli professionali

Dopo gli interessi ti parlo dei titoli professionali.

In teoria sarebbero tanta roba, ma tanta tanta…se solo funzionassero sempre!

Mi spiego.

Con i “titoli professionali” Facebook ti permette di intercettare specifiche categorie di utenti:

  • Architetti,
  • Avvocati,
  • Infermieri,
  • Programmatori,
  • Ecc ecc.

In teoria, puoi intercettare moltissime categorie di lavoratori.
In teoria, appunto, perché poi in pratica ci sono spesso varie problematiche.

Spiego meglio.

Se devi intercettare una “professione fighetta” allora forse sei fortunato:

  • se ti interessano gli architetti, su Facebook ne trovi 14.000,
  • se ti interessa gli avvocati, su Facebook ne trovi 33.000,
  • in generale (e semplificando) se i tuoi potenziali clienti fanno parte di una categoria lavorativa che tende ad “ostentare” la propria professione, allora è probabile che su Facebook tu riesca ad individuarli in maniera abbastanza facile.

Agli avvocati e architetti piace presentarsi come “Avv. Antonante” o “Arch. Renati”, e di conseguenza molti lo scrivono anche su Facebook per farlo vedere al mondo: sono fighetti, appunto (?).

Se invece i tuoi clienti sono i ristoratori o gli imprenditori, allora il gioco si fa più duro. Molto più duro.

Infatti:
– di “ristoratore” su Facebook ne trovi solo 1.000 (mille), questo perché a differenza di avvocati e architetti, i ristoratori sono mediamente meno fighetti e NON inseriscono il titolo professionale ristoratore o per riservatezza o perché più semplicemente scrivono di essere “Titolare presso Ristorante da Renato”.

Solo che se cerchi “ristoratore” è specifico mentre “titolare” è molto generico e non ti può essere d’aiuto se cerchi ristoratori.

–  di Imprenditori invece ce ne sarebbero anche molti, se non fosse che la stragrande maggioranza sono:

  • Imprenditore presso me stesso,
  • Imprenditore presso Sono il capo di me stesso,
  • Imprenditore presso Lotta dura non ci fa paura,
  • Imprenditore presso No ai Gomblotti e alle Scie Chimiche,
  • Ecc ecc ecc….

Quindi tutta monnezza di simpatici zuzzurelloni che gli piace pazziare, ma che di imprenditori hanno ben poco.

Ma ci sono su Facebook 57.000 utenti iscritti come “Amministratore Delegato”!!11!11!11

Figooooooooooooooo!11!11!

Si si, come no…amministratori delegati come quello sotto:


“Violenzo Amministratore Delegato DeBastardis…”

Devo aggiungere altro?

Soluzione:
In questo caso ti do il suggerimento contrario a quanto fatto nel paragrafo precedente: se i “titoli professionali” non ti danno soddisfazione, usa gli interessi.

Facciamo l’esempio degli imprenditori, e ti porto il mio caso: vendo servizi di web marketing per le aziende e mi interessa intercettare gli imprenditori, appunto.

All’inizio delle mie campagne ho scoperto ben presto che il titolo professionale non mi avrebbe aiutato, e allora mi sono buttato sugli interessi.

Quello che ho pensato è stato:
“A quali argomenti sono interessati gli imprenditori?”

Al web marketing NO: sembra controintuitivo ma se avessi usato interessi come “web marketing”  e simili avrei intercettato una marea di colleghi e concorrenti che, per carità, gli voglio bene con tutto il cuore, ma i bonifici ce li fanno i clienti.

E allora?
Allora ho pensato che gli imprenditori potessero essere interessati a: vendite, fatturato, selezione del personale, servizi finanziari, il Sole 24 ore e in generale tutti quelli che possono essere gli argomenti di interesse di in imprenditore che manda avanti un’azienda.

Ha funzionato? Parrebbe di si ?

3. Usa le liste di clienti

Interessi e Titoli Professionali sono una delle possibilità che hai per intercettare il tuo pubblico.

Tra le altre che hai a disposizione ci sono le Liste di Clienti.

Occhio che qui la cosa comincia a farsi interessante.

Infatti Interessi, Titoli professionali e tutte le altre possibilità di profilazione sono molto utili quando parti proprio da ZERO, sia dal punto di vista della promozione online, sia dal punto di vista aziendale.

Ma se hai un’azienda già da qualche anno, avrai pure dei clienti, o no?

E se hai dei clienti, avrai pure i loro indirizzi email, giusto?

Se la tua risposta è si, sappi che hai una grossa opportunità a portata di mano:
il pubblico personalizzato da “lista clienti”.

Facebook ti dà la possibilità di creare un pubblico personalizzato partendo da una lista clienti, ovvero da una lista di indirizzi email (o numeri di cellulare) che puoi “caricare” su Facebook e se vengono trovati utenti iscritti con uno degli indirizzi email (o numero di cellulare) inserito nella tua lista, da quel momento in poi quell’utente viene etichettato e inserito nel tuo pubblico personalizzato, che potrai usare tutte le volte che vuoi come target dei tuoi annunci sponsorizzati.

Perché è MOLTO utile il pubblico personalizzato da Lista clienti:

a) Perché ti permette di rimanere in contatto con i tuoi clienti, e comunicare con loro in maniera continuativa, cosa necessaria nei casi in cui ad esempio serve molto tempo al cliente per decidere di procedere all’acquisto (nel mio caso ci sono imprenditori che mi seguono per mesi prima di contattarmi) o quando fai vendite ricorrenti ai tuoi clienti (se vendi scarpe, è probabile che i tuoi clienti ne comprino più di un paio all’anno, e quindi aiuta rimanere in contatto con loro tra un acquisto e l’altro).

b) Perché ti permette in maniera efficace di intercettare nuovi clienti grazie al pubblico simile.

Della targettizzazione con pubblico simile te ne parlo più avanti nell’articolo in un paragrafo dedicato.

Ma oltre alla lista dei clienti, puoi usare altri tipi di liste:

1) Collegamenti di Linkedin
In tanti hanno un profilo Linkedin col quale si è collegati con decine o centinaia di altri utenti.

Se quei collegamenti di Linkedin sono composti in maggioranza da potenziali clienti, allora diventa interessante la possibilità di sfruttare quei collegamenti su Facebook.

In pratica devi esportartela lista dei collegamenti di Linkedin (trovi qui le istruzioni) e poi importi gli indirizzi email su Facebook, creando un nuovo pubblico personalizzato col quale da quel momento in poi puoi cominciare a comunicare con le tue sponsorizzate.

2) Mailing List
Puoi fare la stessa cosa con liste email di potenziali clienti.

Hai una lista email di iscritti al tuo sito/blog?

Bene, puoi caricarla su Facebook e creare un pubblico personalizzato e “inseguire” così anche sul Social Network blu quei poveretti che per sventura hanno deciso quel giorno di lasciarti la propria email.

[Video Bonus 7’19”]: ?? Come evitare i “Mi Piace” degli extracomunitari sulle tue Sponsorizzate Facebook ??

Mi capita spesso di parlare con imprenditori e colleghi che hanno un problema con le sponsorizzate di Facebook: troppi “Mi piace” di extracomunitari!

Ovviamente niente che abbia a che fare neanche lontanamente col razzismo e la discriminazione, è una semplice questione di target: nei casi citati, per differenti motivi, gli stranieri NON corrispondevano al target che questi clienti volevano colpire.

Fino a qualche tempo fa, Facebook metteva a disposizione gli “Espatriati” come attributo di targettizzazione che risolveva il problema. Bastava escludere gli espatriati ed il gioco era fatto. Peccato che da un paio di mesi gli “Espatriati” non ci sono più tra i parametri di targettizzazione.

E ora? Come si fa? ? Te lo spiego nel video tutorial che ho preparato per te.
Buona visione.

4. Usa i Fan dei concorrenti per trovare il tuo pubblico

Diciamo che fai il cantante.

Diciamo che sei un cantante neomelodico napulitan e ti chiami “Genny Spazziale”.

Hai scritto il tuo nuovo singolo “La vita è nà chiavica e tu sì la vita mia!” e lo vuoi sponsorizzare su Facebook.

Come fai a intercettare pubblico interessato?

Beh, ad esempio puoi sponsorizzare i tuoi post verso i fan di tuoi “concorrenti”, come ad esempio Gigi D’Alessio (vedi immagine sotto):


Questo approccio ovviamente puoi utilizzarlo non solo se fai il cantante neomelodico ma anche se hai un’azienda normale, ma c’è una piccola/grande controindicazione: non sempre sono presenti tra gli interessi di Facebook i concorrenti.

Ovvero, se vendi moda o articoli di arredamento e design, è molto probabile trovare qualche concorrente “famoso” tra gli interessi, ma se vendi un prodotto/servizio come ad esempio servizi per le aziende, o macchinari industriali è spesso difficile riuscire a sfruttare questo suggerimento.

Non ti resta che cercare e controllare se trovi tuoi concorrenti tra gli interessi di Facebook.

5. Usa il Lookalike: la grande risorsa del pubblico simile

Il Lookalike è una grossa risorsa, ASSOLUTAMENTE da sfruttare.

Innanzitutto ti spiego cos’è riportandotene la definizione.

Pubblico simile

Un pubblico simile ti consente di raggiungere nuove persone che potrebbero essere interessate alla tua azienda in quanto presentano caratteristiche simili alle persone che lo sono già.

Quando crei un pubblico simile, scegli un pubblico di origine (un pubblico personalizzato non creato con un partner dati, i dati del tuo pixel, i dati della tua app mobile o i fan della tua Pagina) e noi identifichiamo le caratteristiche comuni delle persone che lo compongono (ad es. i dati demografici o gli interessi).

Successivamente, troviamo persone con caratteristiche affini (o “simili”) a loro nel Paese/nei Paesi che scegli.

 Hai capito perché il pubblico simile è così importante?

Perché fa il lavoro sporco al posto tuo!

Se hai una fonte di dati di un pubblico in target coi tuoi clienti (che può essere la lista email dei tuoi clienti che tiri giù dal gestionale o i fan della tua pagina Facebook) puoi chiedere a Facebook di creare un “pubblico simile” e lui cercherà tra gli iscritti al social network persone con caratteristiche simili agli utenti della tua base dati.

Capito la figata?

E il bello è che funziona davvero! Quindi se non lo hai ancora fatto, non esitare ulteriormente e crea subito il tuo pubblico simile col quale comunicare.

6. Usa il Remarketing: coltiva e fidelizza il tuo pubblico di affezionati

Questo lo vedo usare POCHISSIMO.

Ogni volta che prendo in mano la campagna di un cliente, la maggior parte delle volte vedo che il remarketing è usato poco o male (o per niente addirittura).

Innanzitutto un breve ripassino su cosa è il Remarketing:

Per Remarketing si intendono le funzioni messe a disposizione dalle piattaforme pubblicitarie online (ex Facebook e Google) che permettono all’inserzionista di riproporre i propri annunci pubblicitari verso utenti che hanno mostrato in precedenza interesse verso l’azienda, ad esempio visitando il sito web o interagendo con la pagina Facebook.

Sostanzialmente il “remarketing” è la funzione per la quale insegui l’utente con la tua pubblicità.

E’ una funzione molto importante perché permette appunto di rimanere in contatto con qualcuno che ha mostrato una volta interesse nei tuoi confronti.

Ripetendomi, se vendi un prodotto/servizio complesso per il quale il cliente ha un processo d’acquisto lungo o se vendi un prodotto/servizio che porta al riacquisto rimanere in contatto coi i tuoi clienti è NECESSARIO e spesso FONDAMENTALE!

I tipi di remarketing che Facebook ti mette a disposizione:

a) Traffico del sito web
Facebook ti permette di “ricontattare” con gli annunci sponsorizzati i visitatori del tuo sito web.

Puoi decidere di targettizzare tutti i visitatori del tuo sito o solo i visitatori di alcune pagine.

Esempio: targettizza per argomento: nel mio blog scrivo di SEO, Email Marketing, Facebook Ads, Realizzazione siti web, Adwords, ecc ecc…

Potrei targettizzare gli utenti per argomento e quindi dividerli per chi ha mostrato interesse verso gli articoli che parlano di:

  • SEO,
  • Mail Marketing,
  • Facebook Ads,
  • Ecc ecc…

Per poi proporgli un’offerta specifica.

Puoi fare la stessa cosa se ad esempio ha molti prodotti sul sito e puoi targettizzare per categorie di prodotto.

b) Interazioni su Facebook
Puoi creare un pubblico di Remarketing partendo dagli utenti che hanno interagito con la tua pagina o che hanno guardato i tuoi video.

In pratica puoi fare in modo di etichettare gli utenti che hanno mostrato interesse verso i tuoi contenuti su Facebook in modo da potergli riproporre nuove comunicazioni in seguito.

Per quanto riguarda i video, hai addirittura la possibilità di targettizzare gli utenti in base a quanta porzione del video hanno visualizzato (25%, 50%, 75% o 95%) e in base a quei dati puoi decidere (ad esempio) di proporre un contenuto commerciale solo a chi ha guardato tutto il tuo video (mostrando quindi il massimo dell’interesse).

Molto utile anche questa funzionalità. Molto utile.

7. Usa Google per targetizzare su Facebook nei casi DISPERATI!

Ci sono infine i casi disperati!

Casi in cui su Facebook non c’è modo di intercettare gli utenti in modo neanche approssimativamente preciso.

In quei casi può essere utile usare Google.

Ti spiego tutto molto più semplicemente con un esempio.

Diego è un mio cliente che di lavoro produce e assiste ventilatori industriali, che non hanno a che fare col condizionamento dell’aria ma sono macchinari inseriti in linee di produzione complesse (ad esempio) per raffreddare motori in azione o aspirare polveri e fumi.

Quando è diventato mio cliente abbiamo capito che avevamo bisogno di:

  • 1) Individuare ed intercettare il suo target di cliente,
  • 2) Inseguirlo nel tempo per educarlo a scegliere Diego come fornitore, visto che è un tipo di acquisto complesso che non si completa in due giorni.

Chi è il cliente target di Diego?

Uno dei target è rappresentato dal responsabile sicurezza degli impianti di un’industria.

Benissimo. E come lo becchiamo a questo su Facebook?

  • Con gli interessi? Ma va…vabbè che la gente è perversa, ma non tanto da essere appassionata e interessata ai ventilatori industriali,
  • Con titolo professionale? Picche: nessuno si vanta di essere responsabile sicurezza di un industria e quindi non lo dice a Facebook,
  • Targettizzando i fan dei concorrenti? No. Piombo anche a questo palo. Non ci sono concorrenti di Diego tra gli interessi di Facebook.

E quindi? Rinunciamo?

Manco per scherzo ovviamente…solo che è servito un pelo di ragionamento in più.

Quello che ho pensato è stato:
C’è gente che cerca su Google i ventilatori industriali?

Si, ci sono ricerche.

Benchè il settore sia di estrema nicchia c’è gente che cerca i ventilatori industriali.

Idea!

Facciamo una campagna Adwords che intercetti gli utenti che cercano parole chiave come “ventilatori industriali” e simili e poi li inseguiamo con il remarketing su Facebook!

L’idea ha funzionato e ad oggi Diego ha raccolto circa 500 lead (nonché fatto qualche vendita con cui s’è ampiamente ripagato l’investimento, come puoi verificare da questa sua testimonianza).

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C’è un Bonus in quest’articolo che riguarda un modo “Strategico di Usare il Pubblico di Remarketing” che sono abbastanza sicuro che NESSUNO ti abbia mai detto.

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Conclusione (e consigli per gli acquisti)

L’articolo è finito.

Spero ti sia servito a schiarirti un po’ le idee riguardo la targettizzazione del pubblico su Facebook per le tue campagne social.

E comunque ti do un consiglio: se gestisci campagne di Facebook Ads la targettizzazione del pubblico è SOLO UNO degli aspetti da valutare, oltre al fatto che a trattarla in un solo articolo di blog, inevitabilmente si tralascia qualcosa.

C’è un libro, IL LIBRO, che tratta in maniera approfondita l’argomento: “La pubblicità su Facebook” di Alessandro Sportelli (che è di gran lunga il più grande esperto nazionale di Facebook Ads e Web Marketing in generale, e di cui sono un umile studente).

Se usi Facebook per la promozione della tua azienda, quel libro lo DEVI avere.

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8 risposte

  1. Bello… Molto interessante. Se non fosse che non ho una lira sicuramente ti contatterei per una consulenza., purtroppo posso solo limitarmi a ringraziarti per questo articolo!!

  2. Ho visitato la pagina di una azienda di fotovoltaico e da allora mi compaiono solo ADV di fotovoltaici… sempbra il pubblico in market di Google… quale delle 7 caratteristiche da lei descritte può essere la campagna usata ?

  3. Buongiorno Gianpaolo, non è re marketing perché ho cliccato su un ADV di una ditta di fotovoltaico e da allora mi cono comparse solo ADV di ALTRE DITTE DI FOTOVOLTAICO.
    Possibile sia remerketing per interessi o per interazioni o per inseguimento sui possibili clienti altrui ?
    Cosa ne pensi ?

    1. Ciao Luca,
      allora la seconda motivazione riguarda “l’interesse”.

      Ovvero, cliccando sulla prima sponsorizzata hai dato a Facebook l’informazione di essere interessato all’argomento e di conseguenza da quel momento in poi hai visto le altre sponsorizzate.

      Ciao e grazie del commento.

  4. Articolo molto interessante, come gli altri d’altronde 🙂

    Ti vorrei fare una domanda in merito all’utilizzo di Linkedin. E’ possibile ancora oggi scaricare i collegamenti che contengono anche le mail dei nostri contatti o, oramai vengono forniti esclusivamente i nominativi e l’attività svolta?

    Grazie e complimenti!

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