MISSION IMPOSSIBLE: Come vendere online un rimedio naturale all’insonnia, PARTENDO da ZERO e con un budget di SOLI € 2.500

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Di che cosa ti parlerò in questo articolo

mission-impossible

Ciao Gian, devo lanciare un prodotto.
Mi serve il sito/blog. Ho già le Testimonianze…

…Preparo qualche articolo, qualche mail, e sono pronto…

Questo il messaggio che ho ricevuto su Facebook qualche giorno fa da Renato, amico che ho conosciuto tempo fa ad un corso di formazione che abbiamo frequentato insieme.

Il prodotto a cui Renato si riferisce è un rimedio naturale per l’insonnia, che lui stesso ha ideato e che adesso, vuole provare a promuovere e vendere online.

Tutto molto bello se non fosse per la presenza di DUE piccoli problemini:
Renato parte da ZERO e c’ha a disposizione SOLO € 2.500 di budget.

Due problemini mica da ridere… Come si fa in questi casi?

Risposta BREVE (cruda ma realistica):
NON si fa.
Se parti da zero, € 2.500 sono pochi, pochissimi per sperare di ottenere risultati…
Anche perché l’unica speranza che si può avere di ottenere un qualche risultato con un budget così basso prevede un impegno ENORME nella produzione di contenuti da parte dell’imprenditore/azienda che vuole vendere il prodotto. E mediamente gli imprenditori/aziende NON hanno tempo/voglia di farsi il mazzo per produrre materiale di marketing.

Risposta LUNGA (ottimistica e propositiva):
Ovviamente però NON concluderò il mio post di oggi con la risposta breve,  non lasciando alcuna speranza a Renato. Voglio credere che Renato appartenga a quella ristretta compagine di persone disposte ad investire MOLTO tempo nella promozione della propria azienda. E credendo a questo, voglio dare tutti i miei consigli migliori per permettere a Renato di compiere i passi giusti nella direzione dei risultati che si aspetta: farsi conoscere e VENDERE il suo prodotto!

Quindi, bando alle ciance, e cominciamo con la lista delle cose da fare!

Come vendere online un rimedio naturale all’insonnia, PARTENDO da ZERO e con un budget di SOLI € 2.500

1) Realizzare un Blog
La prima cosa a cui pensare è ovviamente decidere quale tipo di presenza proprietaria realizzare.
Meglio un sito o un blog? Considerata ala situazione, senz’altro meglio un blog.
Renato ha bisogno di attivare un canale di comunicazione continuativa, ed un sito “istituzionale” di presentazione del prodotto, non sarebbe il massimo della vita in questa prima fase.

Soprattutto ricordando il budget che si ha a disposizione: potrebbe essere giusto pensare ad un bel sito che presenti nel modo giusto e professionale il prodotto e che contenga al suo interno un blog, ma € 2.500 (a mio parere) non sono sufficienti a realizzare un sito di questo tipo (quantomeno se contatti me non te la cavi con quella cifra).

E se anche trovasse un fornitore che con € 2.500 gli realizza un sito con blog incorporato che sia professionale, curato graficamente e dal punto di vista dell’usabilità e della comunicazione, comunque a mio parere NON sarebbe consigliato perché significherebbe azzerare il budget per investire in visibilità (campagne Facebook ADS o Google Adwords).

Quindi per tutti questi motivi, il mio consiglio a Renato è stato: realizza un blog che userai come “base” della tua presenza online.


2) Scrivere Articoli SEO che intercettino la “domanda” degli utenti

Mentre parlavo al telefono con Renato, ho cominciato a sbirciare i volumi di ricerca per keywords correlate all’argomento “rimedi per l’insonnia” e al volo ho potuto verificare una situazione “interessante”. Interessante per due motivi principali:

  • Esiste una domanda: la gente cerca online informazioni riguardo ai rimedi dell’insonnia, quindi è evidente che c’è domanda riguardo questa tipologia di soluzioni e che il problema è sentito da molte persone.
  • La concorrenza (SEO) non è agguerrita: rispetto ad altri settori molto più competitivi, in questo caso la concorrenza pare non essere così inavvicinabile. Ti sottolineo che mi riferisco alla concorrenza dal punto di vista web ed in particolare SEO e quindi, quando dico che la concorrenza non è molto agguerrita, mi riferisco al fatto che, ad un’occhiata veloce, non sembrano esserci molti siti che investono per avere visibilità organica relativa a queste tematiche.

Quindi, capito che c’è domanda e che la concorrenza non è eccessiva, quello che Renato deve fare è cominciare a scrivere articoli che parlino dell’insonnia, dei rimedi che si possono adottare, del suo prodotto, il tutto avendo attenzione di ottimizzare dal punto di vista SEO ogni articolo.

Nell’immagine sotto, puoi vedere una veloce selezione di keywords che ho fatto per il suo caso

key insonnia

Nota:
Renato si può aiutare in questa operazione leggendo e studiando due miei articoli scritti nel mesi scorsi:


3) Costruzione della lista Email
Contestualmente alla creazione del blog e alla scrittura degli articoli, Renato deve attivare un sistema per cominciare a raccogliere gli indirizzi email dei potenziali clienti e degli utenti che mostreranno interesse verso il suo prodotto e gli articoli del suo blog.

Per far ciò deve dotarsi di uno strumento di email marketing professionale (noi utilizziamo Getresponse per i nostri clienti) e fare le seguenti operazioni:

  • Inserire all’interno del blog diversi form per la registrazione alla newsletter: tra gli utenti che troveranno interessanti i suoi articoli ce ne saranno diversi che decideranno di iscriversi per rimanere aggiornati su ogni nuovo contenuto prodotto,
  • Regalare un contenuto gratuito in cambio dell’email: “Sette consigli per migliorare da subito il tuo sonno” potrebbe essere il titolo di esempio di un ebook gratuito che Renato potrebbe mettere a disposizione del suo blog. I contenuti gratuiti (che possono essere ebook in pdf, video ecc) funzionano tantissimo nella costruzione delle liste email, poiché a differenza del normale “iscriviti alla newsletter”, l’utente riceve un immediato “beneficio” nel lasciarti la sua email.

Nota:
Per quanto riguardo il download dell’ebook, Renato dovrà aver cura di promuoverlo tutte le volte possibile: ricordandolo all’interno di ogni articolo del blog, sui post di Facebook e perché no, anche offline…


4) Testimonianze
Nel messaggio iniziale Renato mi diceva che ha già raccolto testimonianze di clienti soddisfatti.
Questa è un ottima notizia. Le testimonianze devono essere pubblicate all’interno del blog in una sezione dedicata, e diffuse con continuità nel corso del tempo, inviandole per esempio agli iscritti alla lista email e postandole su Facebook. Un altro utilizzo importante che può essere fatto delle testimonianze è quello di creare i casi di successo. Mi spiego meglio…

Renato mi spiegava che a soffrire di insonnia e disturbi del sonno sono spesso gli imprenditori o comunque le persone che hanno una vita carica di stress, motivazione principale che causa l’insonnia.

E’ realistico pensare che l’insonnia sia causa di tutta una serie di problematiche nella vita di queste persone:

  • Spossatezza,
  • Irritabilità,
  • Poca produttività.

E’ quindi probabile che i clienti soddisfatti di Renato che gli hanno lasciato le testimonianze abbiano vissuto una di queste situazioni/disagi e quello che andrebbe fatto è descrivere (ad esempio con articoli del blog dedicati) le storie di ciascuno di questi clienti facendo così in modo che il lettore possa riconoscersi nelle stesse situazioni, aumentando così l’efficacia della comunicazione e incentivando le vendite.


5) Produzione di Video (da pubblicare su Facebook e Youtube)

Altro materiale che va prodotto sono i video.
Per fare un esempio molto concreto e pratico, Renato potrebbe fare dei video di ogni articolo del blog, e cioè riprodurre in diversi formati gli stessi contenuti: in questo modo non deve neanche scervellarsi più di tanto nel pensare ad argomenti nuovi.

Ovviamente se riesce a produrre video con contenuti originali male non fa, ma soprattutto all’inizio, può non essere strettamente necessario.

Dopo aver prodotto i video, deve pubblicarli sulla propria pagina Facebook e sul proprio canale Youtube (che sarà creato appositamente).

IMPORTANTE:
La creazione del canale di Youtube e la conseguente pubblicazione dei video, se fatta con costanza e perseveranza, porta ad altro traffico organico gratuito.
Per capire come sfruttare al meglio il suo canale di Youtube Renato può leggere quest’articolo scritto da me sull’argomento qualche mese fa.


6) Gruppi Facebook

Un altro strumento di traffico gratuito che consiglio a Renato di utilizzare sono i gruppi di Facebook.
Come probabilmente saprai, su Facebook esistono gruppi sui più svariati argomenti:

  • Gruppi sulla SEO,
  • Gruppi che parlano di Fitness
  • Gruppi che danno consigli alle mamme su come crescere i propri piccoli,
  • Insomma per una miriade di argomenti diversi esistono gruppi su Facebook di persone che ne parlano..

Quello che può fare Renato per sfruttare a proprio favore i gruppi di Facebook consiste nel ricercare ed individuare quali possono essere gruppi all’interno dei quali la maggior parte degli iscritti può essere potenzialmente interessata agli articoli del suo blog, e una volta individuati, richiedere l’iscrizione e postare periodicamente al loro interno gli articoli del suo blog.

Per fare un esempio, ho velocemente individuato questi due gruppi che forse potrebbero contenere utenti in target per Renato:

Nota:
Due norme di comportamento “igienico” all’interno dei gruppi Facebook.

  • Leggere il regolamento di ogni gruppo per verificare che sia concesso di pubblicare propri contenuti al suo interno,
  • Condividere contenuti utili al lettore: se ci scrivi “compra il mio prodotto” non funziona e fai pure la figura dello spammer.

7) Promozione a pagamento (con Facebook o Google)

A questo punto, dopo 2/3 mesi iniziali di duro lavoro con produzione costante di contenuti (che comunque non dovrà mai interrompersi) Renato dovrebbe cominciare a promuovere il proprio blog con qualche azione a pagamento, sfruttando quella parte dei € 2.500 che gli sono avanzati fino a questo punto.

Come promuoversi e quale strumento utilizzare a questo scopo lo si può valutare solo sul momento e dopo aver analizzato diversi fattori. Tuttavia due ipotesi di promozione potrebbero essere:

  • Remarketing su Facebook: per “inseguire” con la sponsorizzazione dei nuovi articoli gli utenti che in passato hanno visitato il suo blog,
  • Campagne di Google Adwords: per acquisire visibilità nei confronti degli utenti che cercano su Google informazioni riguardanti l’insonnia con parole chiave che Renato non “presiede” col suo blog.

ATTENZIONE:
Quelle sopra riportate sono ipotesi non basate su analisi dei dati (che tra l’latro non ci sono, visto che Renato il blog ancora non ce ‘ha) e vanno prese quindi con le pinze, perché appunto ipotesi.
L’azione promozionale migliore da compiere la si può decidere sono con un attenta analisi di tutta una serie di dati. Il concetto che però voglio passare a Renato è che deve tenere una parte del piccolo budget che ha a disposizione per promuoversi a pagamento quando arriverà il momento giusto.


8) Deve lavorare Tanto Tanto
Ripeto e sottolineo in questo punto un concetto espresso in apertura.
Renato deve capire che ha una sola piccola possibilità per ottenere risultati di vendita nonostante non abbia un budget adeguato a disposizione e questa possibilità risponde al nome di LAVORO LAVORO LAVORO. Deve produrre contenuti nella quantità maggiore possibile:

  • Articoli del blog,
  • Video su Youtube,
  • Post di Facebook.

Più ne produce meglio è. E deve farlo senza sosta. Ci vorrà tempo e pazienza. Ma se non ci mette soldi, non ha alternative al lavoro duro.


9) Trovare Budget Extra
Questo punto può sembrare in contrasto col precedente, in realtà però non lo è: Renato deve fare in modo di trovare extra budget per questo progetto.

Con € 2.500 non ha risorse a sufficienza per farsi conoscere da un grande pubblico.
Ad esempio, potrebbe e dovrebbe reinvestire ogni singolo euro delle prime vendite del prodotto nella sua presenza online per aumentare sempre di più la visibilità e di conseguenza innescare un volano che lo porti nel tempo più breve possibile ad avere una base di clienti solida che gli permetta di creare un business vero intorno al suo prodotto.

Don’t Try This at Home

Concludo l’articolo con un consiglio: NON farlo a casa da solo!
I consigli riportati in questo post si riferiscono alla situazione specifica di Renato, alla sua tipologia di prodotto e alla concorrenza che c’è nel suo ambito.

Quindi se pensavi di ricopiare passo passo i consigli proposti ed usarli nella tua situazione, sappi che è molto probabile che possano risultare nel tuo caso inefficaci per un motivo molto semplice: se operi in un settore diverso è probabile e possibile che si renda necessaria una strategia diversa.

Usa invece questo post per trarne spunti da adattare (con buonsenso) alla tua situazione.

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2 risposte

  1. Molto apprezzabili, come sempre, chiarezza, realismo e messa in guardia da attese miracolistiche.
    Cordiali saluti. F. Martinelli

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